mercoledì 29 luglio 2015

Recensione libro: La ragazza del treno di Hawkins Paula

Ho appena finito di leggere "La ragazza del treno" di Paula Hawkins, un libro molto pubblicizzato dai media.
Ho controllato in rete chi fosse questa autrice, a me a dir poco sconosciuta. Effettivamente si trova ben poche informazioni su questa scrittrice: é nata nel 1972 a Harare nel Zimbabwe e ha lavorato come giornalista per 15 anni. Questo libro é il suo romanzo d'esordio.
Tutto qua, non ho trovato altro.
Vabbé, in fin dei conti ci interessa questo libro cosí tanto proclamato e non troppo la biografia della scrittrice.

Breve trama:

Rachel é una ragazza solitaria che ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino osserva quello che le scorre davanti: le case, le strade, le persone... Quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna che fanno colazione in veranda. Un appuntamento a cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome; li vede come la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto.




Il libro é suddiviso in capitoli nei quali raccontano i tre personaggi femminili del libro. Prevalgono sia in lunghezza che in numero comunque i racconti della protagonista Rachel. Oltre all'alternarsi dell'io narrante i capitoli saltano avanti ed indientro nel tempo, che peró non confonde il lettore visto che sono sempre datati (come un diario per capirci).

Non saprei se definirlo un thriller vero e proprio, io starei più sulla denominazione "drammatico".
Mi piace la caratterizzazione di Rachel, molto introspettiva con i suoi problemi personali (non voglio svelare nessun dettaglio).
La storia contiene qualche colpo di scena, peccato veramente che manca un filo di tensione che conduce attraverso tutto il libro. Alcuni tratti purtroppo risultano monotoni quasi lagnosi.
La scrittura é semplice quindi la lettura risulta scorrevole. Complessivamente direi che si tratta di un buon libro per l'estate, senza troppe pretese, da leggere sotto l'ombrellone.

Come sempre un'ecessiva acclamazione mediatica provoca in me un'altissima aspettativa... che poi difficilmente viene soddisfatta. Comunque il giudizio é positivo e ne consiglio la lettura.

Voto: 

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